martedì 1 luglio 2008

Dal Giornale del Medico "edizione cartacea n.15. 2008"














"Visite fiscali: è ora di ripensare il sistema"
Dal GdM 15/2008
di Francesca Giani
Informatizzazione delle certificazioni di malattia e valorizzazione della professionalità medica degli incaricati alle visite fiscali. Questa la ricetta anti assenteismo secondo i medici di controllo Inps. A raccontarla al Gdm Alfredo Petrone, presidente del Coordinamento nazionale medici di controllo Inps, e Silvio Trabalza, presidente Unione nazionale medici di controllo, che portano la loro esperienza maturata nel settore del privato (il sistema di verifica fiscale dei dipendenti pubblici è gestito dalle Asl). «Cominciamo da un dato» inizia Petrone «su poco meno di 12 milioni di certificati che arrivano all’Inps quelli utili ai fini di un controllo rappresentano circa il 50%. Alla base c’è un problema di carattere strutturale: la maggior parte delle assenze sono di due o tre giorni, ma spesso l’Inps riceve i certificati quando sono ormai scaduti». La soluzione invocata è allora l’informatizzazione del certificato, che permetterebbe interventi più rapidi. «L’altro grosso problema» aggiunge Trabalza «è rappresentato dall’uso che viene fatto delle visite fiscali. Il controllo serve sì a verificare che il dipendente pubblico o privato sia realmente malato. Ma spesso viene trascurato un altro obiettivo, a mio parere altrettanto importante: verificare il decorso della malattia ed eventualmente rivedere il periodo di assenza stabilito dal medico». Il tasso di riduzione dei giorni di assenza, fa sapere ancora Petrone, è di circa il 12,5%. «Se vogliamo essere più efficaci, bisogna fare in modo che il datore di lavoro - su 1,3 milioni di controlli effettuati circa il 40% è richiesto dalle aziende - eviti di richiedere la visita il primo o l’ultimo giorni di assenza, come spesso oggi avviene: il nostro compito non è quello di fare gli spauracchi ma di verificare il decorso della malattia». Ma di miglioramenti se ne potrebbero apportare anche altri. «Sarebbe necessario» prosegue Petrone «anche incidere sui limiti strutturali del nostro Ssn: a causa delle lunghe liste di attesa, ci è spesso difficile accedere in tempi rapidi ai risultati di esami o visite specialistiche». Problemi strutturali a parte, quello che invocano i medici di controllo Inps è un vero e proprio ripensamento del sistema: «La strategia vincente» conclude Petrone «è quella di un maggior coinvolgimento del medico nelle attività dell’Istituto, sia nella selezione dei casi da verificare, sia nella successiva analisi degli esiti. Ma soprattutto una valorizzazione delle nostre competenze mediche e l’avvio di percorsi di collaborazione con i Mmg».

Nessun commento: