giovedì 5 novembre 2009

Intervista a Giacomo Milillo e Alfredo Petrone. Brunetta torna all'attacco: certificazione di malattia on line da metà novembre

C'è sconcerto tra i medici di famiglia per la norma che dal 15 novembre li obbligherà a spedire per via telematica all'Inps i certificati di malattia dei lavoratori del comparto pubblico. Così prevederebbe il decreto legislativo 150/2009, varato dal Governo in attuazione della Legge 15/2009 e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 31 ottobre scorso: in sostanza si tratta di un altro capitolo della guerra proclamata dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, contro fannulloni e assenteisti. Una guerra che rischia di fare dei medici di famiglia delle "vittime collaterali": i medici che dalla metà del mese non trasmetteranno via Internet i certificati di malattia, rischiano infatti sanzioni fino alla perdita del rapporto convenzionale. Alla stampa, tra l'altro, il Ministro ha già detto che la data del 15 novembre non sarà soltanto indicativa, anche se andrà considerato un periodo di "transizione" nel quale carta e invio telematico dovranno convivere.
Troppo poco per fugare inquietudini e perplessità dei medici di famiglia: «Ci sono diversi interrogativi che vorremmo rivolgere al ministro Brunetta» attacca il presidente dello Snami, Mauro Martini «per esempio con quale applicativo andranno spediti i certificati? Brunetta ha accennato alla Pec (Posta elettronica certificata, ndr) ma ho seri dubbi sulla fattibilità della cosa. E poi, quale comportamento andrà tenuto rispetto ai dati sensibili della certificazione? Che cosa accadrà alla copia cartacea del certificato che il lavoratore deve consegnare al datore? Ancora una volta ci troviamo di fronte a un decisionismo senza concertazione che ci spiazza». Dello stesso tenore i commenti da Fimmg: «A oggi il decreto è semplicemente inattuabile» commenta il segretario nazionale della Federazione, Giacomo Milillo «e in più è sgradito nella parte in cui minaccia sanzioni senza avere prima avviato un confrnoto con le categorie interessate. L'impressione è di essere davanti a un legislatore un po' confuso».
Commenti positivi arrivano invece dal settore medicina fiscale Inps della Fimmg, anche se soltanto su quella parte del decreto che allarga a sette ore la fascia di reperibilità dei lavoratori pubblici in malattia: «Il provvedimento agevola il lavoro dei medici Asl e facilita i controlli» spiega Alfredo Petrone, responsabile del settore «ma condividiamo le perplessità dei medici di famiglia per quanto concerne l'invio telematico dei certificati». Resta invece la speranza che la riforma Brunetta porti all'unificazione dei medici del settore fiscale, oggi divisi tra Inps e Asl: «La 15/2009 ha avviato la semplificazione della disciplina inerente le certificazioni di malattia: in sostanza, l'Inps diventerà il collettore di tutti i certificati, del settore pubblico e privato, che verranno redatti su un unico modulo e non più su ricettario bianco come oggi avviene per i dipendenti pubblici. Potrebbe essere un passo verso quello che consideriamo il nostro obiettivo più importante».

fonte : dal giornale del medico on line : www.gdmonline.it

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